
Era un malinconico lunedì di febbraio, durante la Social Media Week 2014, quando Edoardo Bugnatelli, direttore di scrivo.me, piattaforma di pop-publishing della Mondadori, presentò, assieme a Tito Faraci, Rossella Marangoni e Andrea Nani, twiscrivo.
Il principio è quello che animava il gruppo OuLiPo, l'officina di letteratura potenziale, che negli anni sessanta giocava a costruire opere letterarie partendo da alcune regole che non potevano essere infrante. Queste regole costringevano l'autore a spingere la fantasia al massimo per riuscire a ottenere dei risultati interessanti, riuscendo ad aggirare gli ostacoli posti dalle regole. Volendo essere prosaici e sintetici, potremmo dire che la necessità aguzza l'ingegno.
Twiscrivo è un esperimento di micronarrativa che ingabbia la fantasia per liberarla.
Il gioco consiste nello scrivere dei microracconti. Le regole sono semplicissime: la prima è data dal mezzo e sono i 140 caratteri, l'altra è che si parte da un incipit, proposto dalla redazione di scrivo.me.
L'incipit lo conoscete tutti anche senza saperlo. Le sue origini risalgono all'età vittoriana, ma è stato Snoopy a renderlo famoso dal tetto della sua cuccia:
Era una notte buia e tempestosa…
Il gioco è cominciato ieri e si concluderà domani, 28 marzo, i tweet più belli verranno raccolti in un ebook che verrà distribuito gratis da scrivo.me.
Tutti possono partecipare provando a scrivere un microracconto legato a questo famosissimo incipit, i tweet devono, ovviamente conternere l'hashtag #twiscrivo così che possano essere trovati.
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