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Mondadori compra Anobii

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Questa mattina Mondadori ha annunciato di aver acquistato Anobii, il social network per lettori dalle origini cinesi, diventato popolare anche qui in Italia, con oltre 300.000 lettori iscritti. Anobii non se la passava troppo bene già dal 2010, quando bug e problemi tecnici avevano iniziato a renderne l'uso lento e difficile. Lentamente, gli utenti avevano iniziato a migrare verso altri social reading networks, come il popolarissimo Goodreads. Nel comunicato stampa, l'AD di Mondadori, Ernesto Mauri, ha dichiarato:

Una piattaforma per ascoltare i lettori è fondamentale per la crescita del digitale nei libri e per la costruzione della casa editrice del futuro.

Sarà il core dell'azienda cinese ad occuparsi del restauro della piattaforma, mantenendo un ruolo centrale nel restyling e della riprogrammazione. All'altro piatto della bilancia, lo storico fondatore di Anobii, Greg Sung, ha dichiarato:

La nostra missione è da sempre quella di dar vita a una comunità dove i lettori di tutto il mondo possano condividere la loro comune passione per la lettura e i libri. Con questo accordo abbiamo finalmente le risorse per portarla avanti in modo ancora più incisivo.

Insomma, per il social network cinese si è trattato di un'ancora di salvataggio. Non è infatti la prima acquisizione che Anobii "subisce": ci fu prima una startup inglese finanziata dal colosso HMV, che aveva poi passato la palla agli editori HarperCollins, Penguin e Random House. Insomma, Anobii non è mai stata un'azienda del tutto autosufficiente, e le difficoltà d'utenza e le ripetute acquisizioni ne sono la prova. Ora, la nuova merge Mondadori-Anobii spera di poter lavorare insieme per riportare i "lettori al centro"

La notizia è già comparsa su diverse testate e blog, e in effetti sta suscitando un chiacchiericcio piuttosto allegro e positivo. Barbara Sgarzi (Vanity Fair) si è detta entusiasta dell'acquisizione, e anche Giornale della Libreria e il blog Editoria Digitale hanno usato toni positivi riguardo alla manovra commerciale di Mondadori. Ci si aspetta il rinnovo di una piattaforma molto popolare e quindi amata dai lettori italiani, che non vedono l'ora di poter tornare a condividere tra loro le proprie letture ed opinioni. Anche Mondadori può ritenersi soddisfatta della sua giornata di shopping: in un sol colpo si è aggiudicata una delle principali fonti di dati sui lettori, le loro abitudini, le loro preferenze. Tutte informazioni preziosissime di cui in Italia abbiamo appena iniziato a capire l'importanza. Chissà che a Mondadori non abbia aperto gli occhi la partnership con un gigante come Kobo?

Sorge spontanea la preoccupazione circa il potenziale "monopolio" di un social network dedicato a lettori forti, che di certo non vanno cercando consigli per gli acquisti e marchette bensì di uno spazio in cui potersi confrontare e parare davvero di libri. D'altra parte, anche Amazon ha acquistato Goodreads e non sembrano esserci state ripercussioni sull'esperienza degli utenti. Il direttore generale di Edizioni Mondadori, Riccardo Cavallero, ha dichiarato quanto segue in un'intervista telefonica sempre con Barbara Sgarzi:

Tranquilli: non abbiamo alcun interesse a snaturare Anobii o a inglobarlo in Mondadori. Saremmo stupidi a farlo. Ci prendiamo qualche mese per rivedere il sistema e la grafica e poi lo faremo ripartire. Ma resterà sempre Anobii.

La perplessità, di fronte a manovre commerciali di questa portata, rimane. Ed è la stessa perplessità che emergeva con l'acquisizione di Goodreads da parte di Amazon (tipo qui). A questo proposito, in maniera del tutto informale abbiamo chiesto a Sara Reali della Confesercenti di Ravenna (l'abbiamo conosciuta qui) cosa pensasse di questa acquisizione, in qualità di esperta di social media ma soprattutto in qualità di lettrice affermata. Siccome crediamo possa trattarsi di un parere condivisibile, vi riportiamo quanto Sara ci ha detto in un breve botta-e-risposta su Facebook:

Una bella operazione di marketing direi. [...] Mi infastidisce quest’acquisizione perché in questo modo le pubblicazioni future potranno essere veicolate. I lettori saranno, come dire, più esposti a prodotti Mondadori a scapito delle altre case editrici, soprattutto le medio-piccole che non possono economicamente permettersi azioni come questa. [...] Inoltre, Kobo è un eReader abbastanza diffuso: era necessario comprare e monitorare Anobii per incrementare le vendite di eBook? Perché sarà così, anche se pubblicamente hanno detto di no. Secondo me, questo tipo di acquisizioni non aumenta le chance di "controllo e monitoraggio" sui gusti dei lettori nell'ottica di fare concorrenza ad Amazon, ad esempio. È un po' tipo Justin Timberlake che compra Myspace e non riesce a rilanciarlo perché tanto siamo tutti a parlare su Facebook… troverei molto più strategico veicolare la vendita degli eBook nelle librerie e rendere queste più social, soprattutto quelle piccole e indipendenti!

Nonostante l'ottimismo profuso da blog e testate, quindi, perplessità e scetticismo sono piuttosto gli aromi che si respirano tra lettori ed utenti. Basti leggere le risposte al tweet di Mondadori (in copertina):

anobii commenti Mondadori compra Anobii

E voi, cosa ne pensate?

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