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La censura dei libri in Francia e le reazioni del mondo editoriale

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Sono settimane movimentate e preoccupanti per il mondo della cultura francese. A inizio febbraio Jean-François Copé, leader dell'UMP (Union pour un movement populaire, un partito politico di centro-destra), ha criticato in un intervento televisivo il libro per bambini Tous à Poil, considerandolo pieno di contenuti immorali perché presenta illustrazioni di adulti svestiti. Uscito nel 2011, Tous à Poil, racconta la storia di vari personaggi, tra cui un poliziotto e un insegnante che si spogliano prima di godersi un bagno in spiaggia. Alla base della polemica di Copé c'è il rischio che gli insegnanti perdano autorevolezza nei confronti dell'opinione pubblica e degli alunni se rappresentati nudi in un libro di lettura. 

La polemica portata avanti dal leader conservatore ha obiettivi più ampi, perché rivolta all'attuale esecutivo francese, reo, secondo Copé, di aver promosso un immaginario anti-familiare. Un pretesto che si inserisce nell'acceso dibattito sulla famiglia omosessuale che in queste settimane sta investendo la Francia. Gli autori di Tous à Poil, Claire Franek e Marc Daniau, hanno risposto alle accuse sostenendo che la loro idea era di trasmettere uno sguardo disinibito alla nudità, senza preconcetti. Anzi, la nudità è una caratteristica di tutti gli uomini, al di là del ruolo che occupano nella scala sociale: «Se ci pensate, che si tratti di un bambino, un medico o un panettiere, tutti abbiamo un ombelico, dei glutei e dei genitali», hanno dichiarato gli autori. 

Il caso di Tous à Poil non è purtroppo l'unico. Nonostante reazioni e condanne, Copé ha innescato una vera e propria caccia al libro tra i militanti estremisti. Sul libro nero sono finite altre opere per bambini, come Tango à deux papas, la storia per immagini di una coppia omosessuale di pinguini, di Béatrice Boutignon, e Jean a deux mamans, un invito alla comprensione dell’omosessualità. Incriminato anche Papa porte une robe, letteralmente Papà indossa un vestito, la storia di un pugile costretto a fare la ballerina per sfamare la famiglia.

Le polemiche di Copé si sono rivelate controproducenti: il libro ha raggiunto le vette più alte nella classifica dei più venduti su Amazon in Francia, e il Ministro dell'Istruzione Vincent Peillon ha definito il leader dell'UMP un «portavoce di gruppi estremisti». Sulla pressione esercitata dai militanti riguardo i presunti libri «immorali» da rimuovere, il ministro della cultura Aurélie Filippetti ha dichiarato che «leggere è uno degli strumenti migliori per combattere il fanatismo», mentre l’associazione dei bibliotecari francesi ha espresso «profonda disapprovazione rispetto a queste posizioni estremiste.»

La reazione più forte, oltre che ironica e intelligente, è stata quella di un gruppo di librai ed editori francesi della regione del Nord-Pas-de-Calais, che si sono fatti fotografare nudi, coperti soltanto da libri, per protestare contro le osservazioni di Copé. In questo modo hanno voluto mostrare il loro sostegno agli autori dei testi attaccati ingiustamente: «Abbiamo deciso di posare nudi» – hanno dichiarato -  «per sostenere i libri che favoriscono l'immaginazione, allargano gli orizzoni e aprono dibattiti. Il libro non dovrebbe essere mai bersaglio di intolleranza, perché consente a tutti i cittadini la possibilità di avere uno sguardo informato sulla società di oggi e il mondo di domani.»

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