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Disporre i libri

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Bentornati a Dalla parte del lettore, la rubrica che quando c'è da mettere a posto i libri sugli scaffali di casa si tira sempre indietro dicendo: il vostro ordine è il mio disordine e viceversa, tanto vale chiudere gli occhi e lanciarli tutti insieme a caso, sperando che rimangano lì senza cadere a terra. Come forse avrete intuito, oggi parliamo del (in)grato compito di sistemare i volumi nelle librerie nel modo più sensato e intuitivo possibile.

Quante volte vi viene in mente un particolare libro e passate ore e ore a cercarlo in casa, maledicendo quella volta che, alla domanda "Perché non disponi tutto in ordine alfabetico", avete risposto: tanto li trovo a occhi chiusi. Ecco, per fortuna c'è chi ha fatto della catalogazione casalinga una ragione di vita.

IL JORGE DA BURGOS

Per chi non se lo ricordasse, questo curioso monaco cieco, con una simpatica assonanza diottrica e patronimica con il buon Jorge Luis Borges, era il ras della biblioteca del Nome della rosa. Seppur non vedente, conosceva a menadito tutti i libri presenti nell'imponente monastero. Non importa l'ordine di catalogazione, importa solo l'effettiva presenza fisica del volume, la cui localizzazione è simile al sonar naturale dei pipistrelli. 

IL RABDOMANTE

Il rabdomante invece non ha la più pallida idea di dove e come i suoi libri siano disposti nelle scaffalature di casa. Ma, per qualche strano motivo, li trova sempre. Magari pure a occhi chiusi. Di solito fa così: invita i suoi amici per un aperitivo casalingo, gli prepara alcuni Negroni extra-strong e poi, invece di continuare la serata come fanno i giovani tra chitarre e spinelli, propone questo noiosisimo gioco: dite un libro a caso e io, a occhi chiusi, ve lo troverò! Dopo i primi minuti di entusiasmo, gli astanti si annoiano e fanno apposta a indicargli i titoli più irraggiungibili, tipo quelli nella mensola più in alto, sperando almeno in qualche rovinosa caduta che riscaldi la serata.

L'OSSESSIVO

Tutti i miei libri devono essere disposti in rigoroso ordine alfabetico. In più, tengo un foglio excel dove catalogo ogni titolo con informazioni essenziali tipo il codice ISBN o la grammatura della carta. Non sono mica un selvaggio, io. Inoltre ho approntato un braccio meccanico a comando vocale che afferra il libro e me lo depone dolcemente in grembo ogni volta che voglio. A volte, poi, quando i miei amici fanno finta di essere tutti malati e si ritrovano all'aperitivo senza di me per prendersi giuoco delle mie ossessioni, per passare il tempo butto a terra tutti i libri, li mescolo e poi ricomincio da capo a classificarli, così, per farmi del male.

IL PAZZO SCATENATO

Oh, sì. Il pazzo scatenato cataloga i libri, e anche con molta cura. Solo che usa criteri leggermente particolari. Tipo: ordine alfabetico del nome proprio dell'autore, numero di parole contenute nel titolo, anno di nascita dell'autore, anno di nascita dei genitori dell'autore, peso specifico del libro, numero di parole in ordine crescente e decrescente, e così via. Il problema è che cambia idea (e criterio) talmente in fretta che si ritrova a passare la sua esistenza nella continua creazione e distruzione di paradigmi catalogativi random (PCR), usando il poco tempo libero per spiegare alla sua padrona di casa che non è né un pazzo, né un perfetto idiota. E fallendo clamorosamente.

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