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D.L. Destinazione Italia: una beffa a lettori e librai?

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Risale allo scorso dicembre il Decreto Legge "Destinazione Italia" (ce ne ha parlato qui la nostra Francesca Modena), entrato in vigore la Vigilia di Natale con il numero 145/2013 e subito pubblicizzato dall'attuale GovernoIl disegno di legge prevedeva, in origine, detrazioni fiscali del 19% per l'acquisto di libri scolastici, purché provvisti di ISBN, fino ad un massimo di € 2000 annui: € 1000 per libri scolastici, € 1000 per libri di varia. Doveva trattarsi soprattutto di un aiuto per le librerie indipendenti in questo periodo di crisi nera.
Alberto Galla, presidente dell'ALI, Associazione Librai Italiani, ha rilasciato un'intervista a La7 al tg delle 14, in cui spiega come ci sia stato un errore, da parte del Governo, nell'interpretare la destinazione dei fondi europei per l'editoria.

Si tratta, in realtà, di un buono sconto, timbrato e numerato, che i dirigenti degli istituti scolastici superiori rilasceranno a ciascuno studente «ai fini dell'ottenimento di uno sconto del 19 per cento per l'acquisto di libri di lettura». Il tutto, sottolinea Galla, su un importo totale dall'ammontare tutt'ora oscuro, da ricavarsi in seguito al censimento della popolazione studentesca per l'anno 2014/2015. Da notare che il voucher, dedicato all'acquisto di libri di varia (dunque non scolastici), potrà essere utilizzato anche per l'acquisto di eBook.

Il libraio si troverà dunque ad anticipare questo credito del 19%, rimanendo con questi voucher in cassa che lo stato dovrà poi rimborsargli, evidentemente nell'anno del mai e mese del poi.

I fondi, quindi, che secondo la prima interpretazione di chi ha emesso il D.L. dovevano consistere in uno sgravo fiscale fino a € 2000, ora pare che sarebbero in effetti destinati solo agli studenti delle scuole medie superiori. Insomma, quello che si prospettava come un incentivo alla lettura per tutti, ora si trasforma nell'incentivo alla lettura per una fascia ridotta della popolazione: quella degli studenti degli istituti superiori. Sarebbe forse stato più sensato garantire una sorta di bonus alle famiglie, da distribuire indipendentemente dalla fascia scolastica di appartenenza di eventuali figli.

Ricapitolando: ad Alberto Galla e all'ALI non è chiaro se esista un vincolo massimo di spesa per gli acquirenti, né a quanto questo dovrebbe ammontare. Quel che è certo è che il precedente decreto presentava errori di forma e che il documento dell'UE è stato male interpretato.

Se le cose stanno effettivamente così, le prime a perderci saranno le librerie, con in mano nient'altro che dei pagherò da parte del creditore meno affidabile: lo Stato Italiano. Anche i lettori si trovano, alla luce di questa notizia, raggirati dalla promessa di detrazioni fiscali sull'acquisto di libri: non si tratta infatti di nulla di tutto questo, ma semplicemente di un libro gratis regalato, a questo punto, dal libraio.

Il guadagno assicurato sarà invece per gli editori, che saranno evidentemente in grado di vendere più libri ai loro clienti, i librai.

Ancora una volta il Governo gioca al gioco del telefono senza fili e si diverte con creative interpretazioni di decreti e normative.

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