
Apro gli occhi e non so dove sono o chi sono. Non è una novità: ho passato metà della mia vita senza saperlo. Eppure oggi è diverso. È una confusione più terrificante. Più totale.
Open, il romanzo (auto)biografico di Andre Agassi diventa un film diretto da Bryan Singer. Al regista alcuni film riescono bene (I soliti sospetti) alti molto male (Supermane returns), ma quello che non gli manca è la voglia di giocare con lo sguardo e le impressioni degli spettatori. Ogni fotogramma del film ci pone una grandissimo interrogativo: ma è tutto vero? gli sforzi, i sogni, le impressioni, il sudore… oppure è una grandissima storia in parte inventata, la "versione di Agassi", per così dire.
Singer è abituato ai supereroi e ai loro superproblemi e potremmo parafrasare "Da grandi allenamenti derivano grandi resposabilità", perché è questo che rimane, ora della fine. Da quando aveva 4 anni Agassi si allena, obbligato da suo padre, per giocare a tennis. Una vita di sfide e di tristezza, ma anche di vittorie e di feste: e tutto questo per arrivare a cosa? Per scoprire che la gioia della vittoria non supererà mai la tristezza di una sconfitta? Oppure c'è dell'altro… forse dalla solitudine può nascere qualcosa di più profondo. Un film che tocca le corde più profonde dell'anima.
IL CAST
Andre Agassi è interpretato da Colin Farrell. Questo ha richiesto un notevole sforzo fisico ed emotivo, per l'attore iralndese. I suoi occhietti tristi, la sua testa pelata: un'interpretazione camaleontica. La prossima volta che cercherete un filmato di Agassi vi verrà da dire "li assomiglia ma non è lui.". Colin piange, ride, si arrabbia
Pete Sampras è James McAvoy. Una scelta coraggiosa che non delude. Da un certo punto di vista McAvoy è l'opposto di Farrell tanto quanto Sampras è l'opposto di Agassi. I modi, lo stile, i tic… si sono scontrati 34 volte tra il 1989 e il 2002. Se non è un'amicizia quella.
Steffi Graf è Sandra Bullock. Avete mai visto la Bullock bionda, be', preparatevi. Tanto potente sul campo quando dolce nella vita privata, la nostra Bullock ha però dovuto dire addio al suo nasino a punta per amor di finzione. Che muscoli!
Brooke Shields è interpretata da Rachel Weisz. Se non vi fermate alle apparenze, be', riuscite ad apprezzare il personaggio. E riuscite a odiarlo, perché è un po' questo che Singer vuole che facciamo: meno sopportiamo Brooke e più iniziamo a comprendere i dolori del vane Agassi. Come a dire "se nemmeno a casa posso stare tranquillo".
Forse il ruolo che più di tutti ci ha impressionato è Gil Reyes, l'allenatore-amico fidato di Andre, interpretato da uno splendito Bryan Cranston ingrassato fino a 100 chili per l'occasione. Tutti muscoli e buona volontà, dice… staremo a vedere. Di certo ci sarà da divertirsi…
COLONNA SONORA
Il regista ha fatto il furbetto. Ogni anno la sua tracklist selezionata proprio tra le top dell'anno di riferimento. Si gioca nel 1994? Basketcase dei Green Day. 1997? Walking On the Sun degli Smash Mouth. 2001? Beautiful Day, U2.
MONTAGGIO
Il film inizia esattamente come il libro, una carrellatata indietro da quando Farrell apre gli occhi. Le scene di vita privata sembrano quasi documentaristiche, mentre tutti i match sono ripresi con una camera da dietro (come durante gli scontri di The Wrestler), il risultato è soprendente. Scopriamo quanto si sentisse solo Agassi, come fosse pesante quella racchetta e il peso delle aspettattive che gravavano su di lui.
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