
Durante questo paio d giorni in casa (che non ho davvero il coraggio di chiamare ferie), diversi sono stati i tentativi di regalare e regalarmi vari eBook. Volete la verità? Nessuno è andato a buon fine. Vediamo di capire perché.
L'intento di questo articolo è di aiutare tutti i lettori come me a capire come effettivamente fare a regalare un eBook. Spoiler alert: processo non così immediato.
No, non è perché la sottoscritta e quelli che la circondano sono, in fondo, abbastanza rimbambiti. Perché rimbambiti lo nacquimo, ma da lettrice che rimbambita lo nacque mi aspetto, al termine del 2013, un'interfaccia immediata, semplice, intuitiva, come si dice oggi ergonomica, user-friendly. Questa è l'aspettativa, data soprattutto la quantità di spam e marchette che ci hanno tartassato soprattutto sotto Natale. Noi per primi, qui su Finzioni, vi abbiamo consigliato di acquistare eBook da qui e da lì. Solo che poi abbiamo provato a farlo davvero.
In particolare, prendiamo in esame i due personaggi principali del palcoscenico eBook attuale: Kindle e Kobo.
Partiamo con Kindle. Con il mio account, abbiamo tentato di regalare un eBook a qualcun altro. Dopo aver acquistato diversi titoli a caso — giusto perché il sistema One Click non ti chiede più 80 conferme ("confermi l'acquisto?" "sicuro sicuro?") e tu, che non ci sei abituato, non devi osare cliccare nemmeno una volta in più — cercando disperatamente un qualsiasi tasto che dicesse "clicca qui per regalare questo eBook a qualcuno", l'unica è stata cercare su Google. Questo il risultato più esaustivo:
Qualsiasi Libro Kindle disponibile per l'acquisto su Kindle Store può essere regalato a un utente in possesso di un indirizzo email. Non è necessario possedere un Kindle per inviare o ricevere in regalo Libri Kindle, e chi riceve in regalo un Libro Kindle potrà leggerlo su un dispositivo Kindle o su una delle applicazioni Kindle gratuite.
Ulteriori indagini hanno rivelato che quanto sopra citato non corrisponde a realtà: l'unico modo per regalare un eBook Kindle sono i Buoni Regalo.
Tempo impiegato per capirlo: 30 minuti abbondanti.
Abbiamo anche provato a far fruttare il nostro account Prime, usufruendo del fantomatico Matchbook: secondo la leggenda, gli utenti Prime hanno diritto ad una copia omaggio di tutti i libri acquistati dal 1995 in poi su Amazon, ovviamente in versione eBook. Un'attenta analisi della realtà ha determinato come anche questa fosse solo una leggenda metropolitana: negli USA, gli eBook Matchbook sono scaricabili ad un costo di $0.99, $1.99, $2.99, e solo alcuni gratuitamente; in Italia, il servizio non è — ovviamente — disponibile.
Abbiamo quindi provato con Kobo. Anche qui, nessuna traccia di tastini/banner/diciture varie che indirizzino il malcapitato acquirente nella giusta direzione. Solo l'insistenza di Mondadori, onnipresente anche quando, per sfuggirle, vai su Kobo.com: niente, Mondadori è una presenza costante. Vabè. Niente, ci arrendiamo in fretta e cerchiamo nuovamente risposte su Google. Stessa storia: solo Gift Card, tra l'altro acquistabili solo in determinati punti vendita, non in Italia, e comunque al momento non sono disponibili perché "si sta cercando di migliorare l'esperienza".
Tempo impiegato per capirlo: 20 minuti abbondanti.
Bene, ci arrendiamo, dopo quasi un'ora di ricerche abbiamo deciso che lo sbattimento è eccessivo. Prendiamo atto che, qualsiasi figata Kindle e Kobo abbiano architettato per i loro lettori, qua in Italia non è ancora arrivata.
Pro: Kindle ci ha permesso di fare il reso immediato di tutti quegli eBook che la sottoscritta rimbambita ha erroneamente acquistato, con totale rimborso. Contro: Kobo/Mondadori non prevede il reso di articoli digitali, ergo mi devo tenere Tutta colpa di New York di Cassandra Rocca. Già che ci siamo, le diamo una possibilità.
Quanto sopra a riprova del fatto che di libri digitali non ne sappiamo poi così tanto come crediamo di saperne, non li conosciamo se non tramite quello che leggiamo di essi ma non li leggiamo poi tanto.
Buoni propositi per l'anno nuovo: la redazione si impegna a smanettare approfonditamente, perfino ad impegnare parte importante del proprio portafogli, per sperimentare in prima persona le diavolerie proposte dagli editori digitali.
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