
Doris Lessing, vincitrice nel 2007 del premio Nobel per la Letteratura, è morta all'età di 94 anni.
La notizia, data dal Guardian nel primo pomeriggio e poi ripresa dalle maggiori testate, ha ben presto fatto il giro del mondo e in molti, tra amici, colleghi e semplici lettori, hanno già espresso il loro cordoglio via Twitter.
L'autrice, nata in Iran nel 1919 e cresciuta in Zimbabwe fino al suo trasferimento a Londra negli anni Cinquanta, ha spaziato con le sue opere dall'ambito sociale alla fantascienza.
Nel 2007 è stata l'undicesima donna nonché la scrittrice più anziana della storia ad aggiudicarsi il Nobel per la Letteratura.
In molti ricorderanno la scena che, il giorno dell'assegnazione del Nobel, l'ha vista protagonista: stava tornando a West Hampstead, nella zona nord di Londra. Una volta scesa dal taxi, ha trovato ad attenderla decine di giornalisti pronti a intervistarla e a comunicarle la lieta novella.
Questa fu la sua fantastica reazione:
Mentre l'Accademia Svedese giustificava la sua scelta definendola una «cantrice dell'esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa», lei si definiva una donna «nata per scrivere, geneticamente».
Tra le sue opere è d'obbligo ricordare L'erba canta, romanzo edito nel 1950 e ambientato in Zimbabwe, Il taccuino d'oro (definito «una bibbia femminista»), Memorie di una sopravvissuta, La noia di essere moglie, Amare, ancora, Le nonne: quattro brevi romanzi e Una comunità perduta (ma se ne potrebbero elencare molte altre).
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