Queste vacanze estive stanno, inesorabili, passando e voi non sapete cosa fare? Vi siete stufati di creme solari, autoabbronzanti all'olio di jojoba, di bomboloni con la crema, di balli caraibici sotto soli cocenti, di parei floreali, di cenette di pesce surgelato ché tanto c’è il fermo pesca?
Ecco la soluzione: lasciate tutto, armatevi di padella e setaccio, di freschi stivaloni di gomma, di una bella canotta bucherellata che va tanto di moda, di un bel paio di bretelloni e partite insieme a me. Direzione California, obiettivo: l’oro.
Guida del cercatore d'oro della California, Henry I. Simpson, 140 pg. 50 minuti
E state pur tranquilli, che il risultato è assicurato: oro a palate. Non si può sbagliare. Questa piccolo gioiellino di guida che ci porteremo appresso ci guiderà dritti dritti a fiumi d'oro, come non ne avete mai visti, che a confronto El Dorado pare un negozio di bigiotteria.
La Guida del cercatore d'oro della California fu redatta, senza perdere tempo, con la nascita della cosidetta corsa all'oro, cominciata nel 1848. Fu il "primo sogno americano", orde di improvvisati cercatori si riversavano in queste terre selvagge e disabitate; carovane organizzate in tutta fretta, senza riserve di cibo adeguato o di bestiame, senza guide esperte dei territori da attraversare.
Fin dal 1848, la scoperta dell'oro creò quello che oggi definiremmo un indotto di eccezionali proporzioni in una vastissima regione che manca di tutto: viveri, legname, vestiario, trasporti, medicine. E l'ultimo eccentrico anello dell'indotto è costituito dalle guide per quanti si accingevano a partire per la California. E la guida del fantomatico Simpson (nome di comodo), pubblicata a New York nel 1848 ne è un incredibile esempio.
La Guida del cercatore d'oro della California è forse il primo esempio di come si alimenta un mito su scala mondiale.
Allora, che si fa, si parte? Io porto le padelle.
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