
copyright photo: f. tamburini
A voi, papponi del sesso a ore, turisti che sedete al cafè dell'hotel Angleterra, che bevete la vostra Bucanero Fuerte o Crystal gelata, che avete l'aria soddisfatta mentre date una boccata al vostro Corona Grande Montecristo. Mi viene subito da pensare che siate delle teste di cazzo.
Io sono mia madre contro il muro, io sono queste madri cubane, io sono l'indifferenza, sono l'assenza dei vostri padri, sono la stanchezza, la nostra mano davanti agli occhi, sono il sogno di una partenza, il ricordo di un ritorno.
Cuba Particular, sesso all'Avana, Alejandro Torreguitart Ruiz, 135 pg – 2 ore e 30 minuti
Ai tempi di Batista Cuba era il casino degli americani, adesso, è il casino del mondo
17 storie, vite, miserie, speranze. Isabel, giornalista, ora proprietaria di un bordello: casa sua. Casa in cui vive con il marito e con sua figlia. Affitta stanze… ai turisti certo. Ne vengono a migliaia. Non vengono per Che Guevara. Non vengono per Fidel o per un'antica idea di rivoluzione, non vengono nemmeno per le spiagge, o per le vecchie macchine scassate degli anni cinquanta, non vengono per il Malecon e neppure per il rum e per i sigari. Vengono per la carne, carne fresca, giovane, acerba, che viene via per qualche dollaro, per dello smalto per le unghie, per un paio di calze, per un vestitino rosa, per un ferma capelli, per una promessa di speranza… per un biglietto aereo per l'Italia, per la promessa di una nuova vita.
Isabel, laureata in giornalismo, ha lavorato per Telerebelde al servizio della rivoluzione. Erano gli anni '70, prima del muro, quando gli Yankees non facevano paura e i sovietici non avevano adottato Cuba. Fidel infondeva passione e coraggio e Isabel si fidava di lui. Fino a quando è arrivato il periodo especial che ha fatto crollare speranze e certezze. A Isabel è rimasta la grande villa dei genitori, che ha trasformato in casa particular: in bordello.
Lei si rintana in una piccola stanza con la figlia e il marito e il resto lo affitta ai turisti, padroni di Cuba, per necessità, assoluta necessità.
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