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Un terzo mandato per Nixonitano

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«Non mi convinceranno a restare. Ora ci vuole il coraggio di fare delle scelte, di guardare avanti, sarebbe sbagliato fare marcia indietro, restare sarebbe una non-soluzione. Tutto quello che avevo da dare ho dato, non attribuitemi scelte salvifiche. Sono contrario a soluzioni pasticciate, all'estero la definirebbero una "soluzione all'italiana". Tornare indietro sarebbe ai limiti del ridicolo». (anonimo napoletano)

La diplomazia, mi diceva un carissimo professore qualche tempo fa, non è dare ad ognuno la fetta che vuole, ma significa dare ad ognuno la fetta che vuoi tu facendo credere che sia quella che vuole lui. Poi si fermava e diceva, “Non solo, significa anche far credere ad A che B abbia ricevuto ciò che A voleva che ricevesse. E vice versa”.

Chiaramente la segreteria del partito democratico manca della benché minima dose di diplomazia, ma oggi parliamo d’altro.

Quello che ho imparato della politica americana di fine anni 80 l’ho imparato da una rubrica che il buon Hunter S. Thompson aveva sul San Francisco Examiner. Non leggevo la rubrica, ma ho letto il libro che unisce tutti i suoi articoli settimanali di quegli anni: Generation of Swine. Generazione di suini.

Lo scenario politico americano era questo: Reagan era il presidente più amato dalla storia, nonostante il sistematico abbattimento dei diritti sociali e lo scandalo Iran-contras (armi in cambio di ostaggi), ma nelle ultime elezioni per il Congresso e il Senato i democratici erano passati in vantaggio. Tuttavia, nel 1988 (grande annata) stavano conducendo una campagna elettorale disastrosa. C’erano le primarie, da ambo le parti, perché Reagan era alla fine secondo mandato.

Ora un piccolo passo indietro, rimanendo comunque nel 1988. I repubblicani iniziano a domandarsi chi eleggere come presidente dopo Reagan. Alcuni fanno un nome per scherzo: Nixon. Il figlio di Richard Nixon? Image.aspx?name=22687a Un terzo mandato per NixonitanoNo no, proprio Richard Nixon, quello dello scandalo Watergate, che si era dimesso dalla presidenza e per qualche anno non aveva dato fastidio a nessuno. Girava anche una maglirtta che diceva "He's tan, rested and ready".

Un leader vecchio e navigato avrebbe potuto portare avanti gli USA post-Reagan? Il primo presidente eletto per un terzo mandato (dai tempi di Roosevelt, ma lì eravamo in guerra). Nixon era vecchio pezzo da novanta, stanco e ammalato, ma secondo alcuni sarebbe stato l’unico in grado di garantire unità necessaria. Ovviametne l'ipotesi fu una cometa nel cielo dei repubblicani. Il buonsenso prevalse, Nixon nemmeno si candidò e George W. H. Bush vinse le elezioni.

Perché tutto questo pippotto? Perché mi piacerebbe ricordarvi quello che il buon Thompson scrisse a riguardo di Tricky Dick Nixon. Così, giusto per darvi un'idea, ecco l'articolo che Thompson riservò a Nixon, quando morì nel 1994.

Let there be no mistake in the history books about that. Richard Nixon was an evil man — evil in a way that only those who believe in the physical reality of the Devil can understand it. He was utterly without ethics or morals or any bedrock sense of decency. (…)

He has poisoned our water forever. Nixon will be remembered as a classic case of a smart man shitting in his own nest. But he also shit in our nests, and that was the crime that history will burn on his memory like a brand.

Hunter Thompson non le mandava a dire, dall'altra parte dell'oceano, presidente o meno. Ora, nel caso, sapete dove emigrare. Buona settimana.

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