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Digital Cupcakes: com’è andata alla conferenza di Ravenna

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Mercoledì scorso siamo stati ospiti alla conferenza Digital Cupcakes: letture digitali e non solo, in biblioteca, organizzata da ReteIndaco e tenutasi a Ravenna. Gli ospiti sono stati tanti, e al nostro intervento sul ruolo dei magazine online si sono aggiunti Salvatore Galeone di Libreriamo e Antonio Prudenzano di Il Libraio.

Siccome l'esperienza è stata davvero bella e interessante, soprattutto per il confronto con i tanti bibliotecari e lettori intervenuti, vi riportiamo quello che è stato il nostro intervento — immaginatelo, però, letto dalla sottoscritta (le gag non sono mancate… ma questa è un'altra storia).

Buona lettura!

La biblioteca è, da sempre, il luogo d’incontro tra l’intimità della lettura e la condivisione dell’esperienza. In quanto tale, la biblioteca è altresì un nodo cruciale per la transizione che il libro e il lettore stanno vivendo in questo periodo di digitalizzazione. È infatti in corso un processo, già visto e sperimentato per altri media come ad esempio la musica che vede il lettore perdere progressivamente la propria connessione emotiva con l’oggetto secolare che è il libro. L’attaccamento al supporto fisico delle pagine, al loro odore e alla sensazione che suscitano nel lettore è infatti qualcosa di insostituibile e concomitante al supporto digitale, con tutto ciò che quest’ultimo rappresenta.

Digitale e cartaceo sono infatti due aspetti complementari della fruizione del contenuto, affatto esclusivi: compito della biblioteca digitale, appunto in questo delicato periodo di passaggio e di integrazione di supporti, è di fungere da ponte tra il lettore e le nuove tipologie di contenutoAl lettore viene presentata una gara, una guerra inesistente tra digitale e cartaceo, con quel tipico accanimento mediatico che genera fazioni e schieramenti infondati. è importante, quindi, che il lettore sia spinto a non prendere parte tra la lettura digitale e quella secolare, e che anzi venga agevolato nell’integrazione tra questi due tipi di fruizione, anche e soprattutto a seconda della mera necessità del momento: se non conviene portare in vacanza libroni ingombranti, per questione di semplice praticità, allo stesso modo è poco pratico tentare di sottolineare un testo digitale nella preparazione di un esame universitario.

Proporre contenuti digitali in biblioteca rappresenta un supporto pieno di potenzialità per il lettore, perché possa essere bene indirizzato verso il prodotto letterario di suo interesse: è infatti la biblioteca la prima a dover diversificare e specializzare la propria offerta. E ReteIndaco è un esempio perfettamente calzante in questo senso: una rete bibliotecaria che esula dal contesto regionale e territoriale, pur giovando del supporto della Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino, contando una grande quantità di archivi digitali in tutta Italia. 

La verità, però, è che il lettore italiano mal conosce questo tipo di realtà. Non perché sia l’interesse a mancare, o almeno non solo: il lettore italiano è restio ad accettare il contenuto digitale in sé come dignitoso, autorevole, valevoleIl ruolo del magazine online rispetto al contenuto digitale, in generale ma anche e a maggior ragione nel caso delle biblioteche digitali, è allora la testimonianza vivente della bontà e della dignità dell’online: le ampie possibilità offerte dal Web hanno portato ad un aumento esponenziale dei contenuti digitali più disparati, al punto tale che il lettore non solo non è in grado di orientarsi tra esse, ma tende a screditarli. Ecco che il magazine online è la riprova del fatto che l’online possiede contenuti di pregio, e in grande quantità.

Fare informazione e proporre contenuto digitale di qualità è proprio il ruolo che compete al magazine online, e che lo rende il canale di promozione preferenziale per la biblioteca digitale: anche la webzine letteraria, infatti, è un ponte tra la lettura e il suo aspetto sociale: non essendo questa legata all’aspetto territoriale, ha la possibilità di creare luoghi d’incontro virtuali per lettori, ricercatori, curiosi. Ma non solo questo: la biblioteca fisica, a sua volta, può creare momenti di compresenza fisica rispetto a contenuti digitali. La biblioteca, supportata dal suo alter-ego digitale e dalla webzine, possono collaborare per l’organizzazione di eventi molto interessanti, che avvicinino il lettore all’eBook.

La promozione e la presenzazione di nuove uscite digitali, ad esempio, così come incontri ed interviste con autori ed editori nativi digitali, self-publisher, letture e quant’altro: tutto questo esiste anche nella sua accezione digitale, ed è proponibile al lettore sia offline per online — cioè dal vivo, nelle biblioteche sia viceversa, cioè con incontri in spazi virtuali (webinar, ecc). La biblioteca fisica, a sua volta, può anche rappresentare essa stessa un luogo in cui approcciarsi al digitale: la presentazione di nuovi archivi digitali, non necessariamente istituzionali e tuttavia attendibili e interessanti; corsi e tutorial per la fruizione del libro digitale e dei suoi supporti hardware e software (ad esempio l’utilizzo di un eReader e la differenza con un tablet, o la conversione di un eBook da un formato all’altro tutte cose in realtà semplicissime, semplicemente sconosciute ai più).

In conclusione, il ruolo di promozione e vetrina attiva che la webzine ha con la lettura e la biblioteca digitale rappresenta il raccordo chiave per il naturale passaggio da lettori di fazione a lettori liberi.

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