Le carte e i quaderni di Tolkien devono nascondere per i lettori dello scrittore inglese un tesoro tanto appetibile quanto lo doveva essere per Lobelia Sackville-Baggins quello custodito da Bilbo nei sotterranei di casa Baggins, dopo il suo ritorno dall'avventura della caccia al drago Smaug. Il 27 agosto di quest'estate afosa verrà infatti alla luce, ovvero sugli scaffali delle librerie inglesi, The Story of Kullervo, sarebbe a dire il primo esperimento narrativo fantasy di John R. R. Tolkien. In un certo senso potremmo considerare questo racconto come il pro-pro-pro-progenitore dello Hobbit e del Signore degli anelli, e quindi il primo mattone — seppure ancora piuttosto grezzo — dell'universo narrativo fantasy che ha per centro gli Hobbit.
The Story of Kullervo fu scritto da un giovane Tolkien ancora studente nel 1915 ad Oxford, poco prima di venir mandato al fronte come fantaccino a combatter l'invasor. Il racconto, lasciato all'epoca incompleto, riprende il poema epico finnico del Kalevala, rielaborando la figura e la storia di Kullervo, orfano dai poteri sovrannaturali che viene allevato dal mago malvagio Untamo (assassino del padre e della madre dell'eroe) per poi venir venduto in schiavitù prima di immischiarsi in una vicenda di vendette e amori incestuosi (di fronte a tale ciclo di sventure, gettare un anello in un vulcano sembra quasi cosa preferibile). Secondo Tolkien stesso la storia/reinvenzione di Kullervo rappresenta «il seme dei miei tentativi di scrivere leggende di mio pugno.» E se forse tale trama non rassomiglia poi troppo le opere più famose di Tolkien, di certo lascia presagire l'afflato epico e l'inclinazione verso narrazioni senza tempo dello scrittore di Bloemfontein.
Per i cultori hardcore di Tolkien la "scoperta" della storia di Kullervo non rappresenta certo una novità assoluta: il manoscritto del racconto era infatti custodito da tempo negli archivi della Bodleian Library di Oxford, ed aveva già fatto sporadiche comparse fra le pagine delle riviste accademiche, come nel lavoro di ricerca della professoressa americana Verlyn Flieger (tra l'altro curatrice dell'edizione in uscita). Questa volta però il racconto verrà pubblicato in larga scala per i tipi di Harper Collins e per la gioia dei tolkeniani di tutto il mondo di mezzo, per quanto, a dire il vero, il testo del racconto originale si interrompa lì dove la storia si fa più interessante. The Story of Kullervo si interrompe infatti proprio quando l'amore ignaramente incestuoso di Kullervo per la sorella sta per infrangersi con la realtà, mentre il resto della storia viene lasciato in nota al testo, abbozzato fra le note lasciate a margine dall'auto
«Ero immensamente attratto da qualcosa che richiamasse l'atmosfera del Kalevala» scriveva nel 1955 J. R. R. Tolkien al poeta e amico W. H. Auden, «Non sono mai riuscito ad apprendere il finlandese bene abbastanza da riuscire a leggere il Kalevala meglio di come uno studentello possa leggere Ovidio… ma all'origine il mio legendarium era un tentativo di riorganizzare il materiale narrativo del Kalevala, e in particolare la storia di Kullervo lo sfortunato, in una forma che fosse mia.»
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