Che Guida astrologica per cuori infranti (Editrice Nord) non sia il solito romanzo rosa è abbastanza facile capirlo.
Non tanto dalla copertina, bellissima, ma con la pecca di ricordarmi un sacco la diretta concorrenza di Newton Compton o di Giunti, ad esempio, e nemmeno tanto nell’argomento, perfettamente in linea con le colleghe del rosa contemporaneo, quanto nei dettagli… e ce ne sono parecchi degni di nota.
Intanto questo libro profuma di Inghilterra: come può non evocare Alice, la protagonista impiegata in una piccola emittente televisiva, le avventure giornalistiche di Bridget Jones scolpite nella memoria di tutte noi? Mi sento decisamente più a mio agio nel paragonare la fatica di Silvia Zucca con le deliziose atmosfere che hanno reso famosa Ali McNamara (Colazione da Darcy e Innamorarsi a Notting Hill). Il fatto che 16 paesi abbiano comprato il libro dimostra come cotanta mia intuizione non abbia nulla di geniale, bensì constati un lampante (e ottimo) sapore inusuale per i lettori italici, che ne possono solo trarre giovamento, lo garantisco.
In secondo luogo la qualità dello scritto è alta: direte, beh minimo. Non tanto, vi risponderei io. Al momento il romanzo rosa è casa delle autrici self, che portano una certa veracità e tinte forti nei contenuti certo, ma a volte mancano di impeccabile scrittura, tanto che anche l’editor più esperto è costretto a circumnavigazioni lessicali per rendere l’idea. Un simile pericolo non si corre con l’autrice, laureata in teatro shakespeariano e traduttrice per grandi case editrici.
Teatro dicevamo? Sì, è il terzo dettaglio delle 459 pagine che volano sotto il naso: le scene sono ben costruite, dialogano tra di loro vivaci, in un’alternanza che crea davvero pochi punti di tensione lenta in cui si metterebbe volentieri giù il libro senza la voglia di proseguire la lettura.
Si tratta proprio di un pacchetto, passatemi il termine, perfettamente calibrato, che si vende da sé.
Sto lasciando per ultimo il tema portante del romanzo, l’astrologia. Lo faccio perché io stessa mi ci diletto professionalmente e rischierei di risultare pedante. Sono assenti imprecisioni, a rigor del vero, però insomma, scrive una persona che concepisce l'astrologia solo sotto forma di volumazzo con tutti i crismi e dunque fatico leggermente, ma solo leggermente, ad allentare la tensione e sciogliermi nel parlarne con la stessa disinvoltura romanzesca. C'è però anche un'altra ragione: il suo ruolo preponderante – sul quale si sta anche molto puntando per il lancio editoriale, partito l’8 giugno – non è rilevantissimo ai fini della piacevolezza dell’esperienza. Silvia avrebbe potuto usare come condimento per speziare la sua storia che so, i fiori, i cibi, lo yoga e ne sarebbe venuta fuori una lettura golosa, originale e ben fatta ugualmente.
Ciliegina finale: il sentore douglasadamsiano (nel titolo) è sempre un piacere!
Silvia Zucca, Guida astrologica per cuori infranti, Nord, 2015
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