“Toga party” cit.
È paradossale come spesso il nostro futuro venga deciso in una manciata di minuti o, peggio ancora, da qualche sconosciuto che con un sì oppure un no devia il nostro percorso trasformando le nostre certezze in imprevisti che mai ci saremmo potuti aspettare. Sfogliando le prime pagine di Belushi – In missione per conto di Dio pare che Alberto Schiavone e Matteo Manera la pensino allo stesso modo perché è proprio nelle prime tavole del loro graphic novel che si ritrova il vero nocciolo della questione, quell’infinito mondo di se che nascono in quella precisa situazione di quel determinato giorno, pronti a mutare definitivamente un’intera vita.
Marzo 1967. Siamo a Chicago e un’audizione sta per cambiare il futuro di un giovane americano figlio di immigrati albanesi. A diciott’anni è difficile immaginare il proprio domani ma John Belushi pare avere le idee abbastanza chiare: sarà un giocatore di football. Ma la vita nasconde infiniti colpi di scena e poche decine di minuti avranno l’effetto di un’esplosione nucleare, un mutamento radicale che trasformerà i sogni e i progetti di una persona talentuosa pronta a lanciarsi in una nuova vita del tutto inaspettata.
Belushi – In missione per conto di Dio è una biografia bizzarra ma con un tocco umano, un graphic novel senza troppi cliché che basandosi su un tratto duro e assolutamente preciso vuole lasciare nero su bianco una testimonianza viva di come un successo così improvviso possa in realtà trasformarsi in un incubo.
Che cosa può succedere dentro una persona per renderla così infelice?
Le parole più dolci e dolorose di tutta l’opera sono racchiuse nelle parole di Judy, la moglie di John. Il tentativo di comprendere la persona amata viene espresso da Alberto Schiavone e Matteo Manera con pochi semplici tratti sfumati e ogni parola è circondata da piccole scene di vita quotidiana, di quei piccoli ma grandi dettagli che rendono così speciale ogni momento trascorso insieme. Ed è respirando queste tavole che il lettore verrà trascinato pagina dopo pagina, tanto che non riuscirà a biasimare ciò che John Belushi non ha mai smesso di ricordare agli altri ma soprattutto a se stesso:
Fa tutto quello che vuoi ma fallo.
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