FINALMENTE FINZIONI PARLA DI FUMETTI!
— o meglio, ne parla ancora di più…
… perché se è vero che di recensioni di graphic novel ce ne sono a bizzeffe su VeNerdate, è anche vero che non ci siamo ancora completamente sporcati le mani con l'argomento. Allora la domanda potrebbe sorgere spontanea per alcuni: cosa c’entrano i fumetti con un portale che si occupa soprattutto di letteratura e ciò che le gira intorno? Siamo davvero passati a quel lato oscuro della forza che sostiene che il fumetto sia “letteratura disegnata”?
NO, decisamente no.
“Sminuire” il fumetto ascrivendolo a un linguaggio, come quello letterario, che non gli appartiene, sarebbe racchiuderlo in una scatola troppo piccola. Se proprio è necessario definirlo, meglio rifarsi alla definizione di Will Eisner, che lo descrive come “arte sequenziale”. Anche il fumetto racconta una storia, anche il fumetto utilizza le parole, ma spesso riesce a farne a meno perché le immagini sono abbastanza. Fumetto e letteratura sono due ambiti diversi, che hanno in comune una semplice banalità: sono racconti da leggere. Finzioni è un progetto di lettura creativa. Direi che questo è abbastanza per giustificare la presenza di questo appuntamento settimanale che cercherà di riassumere, senza troppe pretese di essere perfettamente esauriente, quel che dovreste sapere. Non un’enciclopedia, più un notiziario flash. Quel che è successo la scorsa settimana, quel che succederà la prossima, quello che proprio non potete perdervi, o che secondo noi non dovreste lasciarvi sfuggire.
♦ Il tempo delle mele fiere: si è aperta a marzo la stagione delle convention tutte italiane dedicate al fumetto. Se vi siete persi il Mantova Comics (6-8 marzo), il Cartoomics di Milano (13-15 marzo), non c’è da disperare, in fondo siamo solo all’inizio dell’anno. Per averne un’idea… ecco cosa e dove vi attendono per le prossime due settimane:
- VARCHI COMICS (21-22 marzo)
- COSENZA COMICS (27-29 marzo)
- LUDICOMIX di Empoli (28-29 marzo)
♦ I socievoli tipi di BAO: la casa editrice del bulldog francese Cliff (e con autori come Zerocalcare in catalogo) ha un’altra peculiare caratteristica: il rapporto stretto stretto con i lettori, certamente aiutato dalle molte presentazioni e incontri con gli autori. Il weekend appena passato ha fatto desiderare a molti il dono dell’ubiquità: il 14 a Milano, alla libreria Open, Sergio Gerasi ha presentato il suo graphic novel In inverno le mie mani sapevano di mandarino.
Se non bastasse la bellezza di questa storia, la casa editrice ha acceso gli animi promettendo novità riguardanti il prossimo titolo di Gerasi, e una sessione di live painting insieme ai Formazione Minima. In giro sul web ci sono le foto, è stato certamente un appuntamento imperdibile!
Il 15 invece ha fatto il botto ospitando a Roma l’accoppiata di Zerocalcare e Gipi (che si è anche sposato, o almeno così suggerisce facebook… Congrats!). I due artisti hanno fatto scalpore nella loro collaborazione per la cover variant del nuovo titolo di Zero Dimentica il mio nome, rumors avrebbero voluto l’odio generazionale tra i due a causa delle luci della ribalta passate dall’uno all’altro. L’idea della variant, già vincente di per sé visto il collezionismo sfegatato che nel mondo del fumetto è decisamente accanito, ha messo a tacere queste voci. O no?
P.S. per chi non lo sapesse, l’ultimo titolo di Zerocalcare, oltre ad aver cavalcato le classifiche de “La Lettura”, è riuscito a sfangarla come libro dell’anno per Fahrenheit di Radio3. Non male, direi!
P.P.S. questa notizia non poteva proprio mancare. Dopo che lo scorso anno proprio Gipi sembrava essere l'eccezione con il suo graphic novel Unastoria candidato al premio Strega, questa volta è il turno di Zerocalcare, presentato da Daria Bignardi e Igiaba Scego. Condividiamo il commento dell'editrice BAO Caterina Marietti, pensiamo davvero che la narrativa per immagini stia finalmente consolidando il suo posto nel discorso culturale del nostro Paese.
♦ La mostra più potente della Terra: dal 28 marzo al 31 maggio al WOW Spazio Fumetto — Museo del Fumetto di Milano sarà allestita un’esposizione dedicata ai Vendicatori, aka gli Avengers. La particolarità del super gruppo, il più potente della Terra, è la sua legalità. Appoggiato dal Governo riceve persino sostegno dall’ONU. Nessun’altra combriccola in calzamaglia può dire altrettanto. I Vendicatori sono ormai noti anche ai profani del mondo Marvel grazie ai fortunati film (infatti persino i normalmente reticenti alle scazzottate supereroistiche non sono riusciti a scampare al fascino di Robert Downey Jr nei panni di Iron-man. Ammetterlo è il primo passo per imparare a goderne!).
Sempre riguardo ai film: sapevate che X-Men e Vendicatori sono strettamente legati nei fumetti e tristemente divisi nella realtà cinematografica da contratti con le diverse case di produzione? Un esempio eccellente: Wolverine, il ghiottone di fiducia dagli artigli d’adamantio, dovrebbe essere uno degli Avengers principali, ma così non sarà sul grande schermo… un minuto di silenzio per chi avrebbe voluto continuare a vedere come Hollywood riesce a non fare invecchiare Hugh Jackman!
♦ Panini e il videoblog: il colosso modenese non si limita ad annunciare le sue inenarrabili novità soltanto durante le fiere (e che potete trovare riassunte sul loro sito qui), ma riassumono il tutto in un formato certamente accattivante: riprendendo il proprio direttore editoriale, Marco Lupoi, davanti a una libreria che farebbe invia a un collezionista (s’è detto quanto sono accaniti, o no?). Un buon modo per rimanere aggiornati: puntata #6.7
♦ Tutti matti per Dylan Top: il rilancio dell’Old Boy ha influenzato anche il topo più famoso del mondo: Topolino a tema Dylan Dog. La scorsa settimana è stata la volta di L’alba dei Topi invadenti, #3094. Un soggetto di Roberto Recchioni – curatore di DyD per Bonelli – sceneggiatura di Tito Faraci e disegni di Paolo Mottura.
P.S. Rilancio di Dylan Dog? Per chi è vissuto dentro una campana di vetro è ora di romperla, in fondo volete davvero continuare a non sapere che c’è chi riempie i social lamentandosi accanitamente, minacciando il sopracitato curatore della testata di botte/morte/malocchi, per la sola ipotesi che Dylan possa impugnare uno smartphone? La vera, sola, unica colpa del team dietro al cosiddetto Dylan 2.0 è quella di aver avuto una buona idea: fare in modo che il nostro presente sia l’ambientazione delle storie, così come era nell’86 per quelle di Scalvi.
«Per il resto, usate Google!» cit.
♦ Sergio Bonelli Editori e i piccoli passi verso il futuro: la casa editrice di Tex – fumetto più venduto in Italia, e che proporzionalmente vende più dell’Uomo Ragno in America – è nota anche per il suo attaccamento alla tradizione. Amata e al tempo stesso criticata per questo stesso motivo, sta cercando di dimostrare come sia presente la volontà di rinnovarsi e non adagiare sugli allori. E allora ecco sbarcare in formato digitale, su tutte le piattaforme, il loro primo titolo: Orfani, il fumetto di Recchioni e Mammuccari, che è stato anche il primo a essere completamente a colori, il primo a essere trasposto in un motion comic, in onda su Rai 4.
♦ Voglio vivere in pigiama anche io: pochi giorni fa Tunué annuncia il ritorno di Paco Roca al cinema nel 2017 con la trasposizione cinematografica di Memorie di un uomo in pigiama. Un racconto divertente che realizza i sogni di molti, o almeno i miei. Siccome però uscirà solo nelle sale spagnole, per ora, per chi condivide il mio sogno, il fumetto è di molto bellino!
♦ 150 mila corone d’alloro: le notizie corrono veloci, e quello che fino a poco più di un mese fa era sulla bocca di tutti e aveva scioccato il mondo intero, ormai si sente nominato che di rado, e spesso a sproposito. È bello sapere che le iniziative in favore delle famiglie delle vittime della strage di Charlie Hebdo continuano: è stato battuto dalla casa d’asta Christie’s per 150 mila euro una rarissima pagina dello storyboard del cartone animato di Asterix del 1971 Les Lauriers de César.
A proposito di aste e beneficenza, il mondo del fumetto e dell’illustrazione italiana si è da subito mosso in aiuto della famiglia di Lorenzo Bartoli, scomparso lo scorso 5 ottobre. Su e-bay ci sono molte occasioni di accaparrarsi bellissimi originali d’artista portando avanti una buona causa.
♦ Sherlock Holmes è de Roma: un gruppo di disegnatori e sceneggiatori, più o meno, romani si è riunito nel suo Uno studio in rosso. Il gruppone è formato da Roberto Cirincione, Mauro Uzzeo, Giovanni Masi, Giulio Antonio Gualtieri, Riccardo Torti, Federico Rossi Edrighi, Roberto Recchioni, Michele Monteleone. Il nome e i nomi promettono bene…
P.S. non è una novità questa tendenza a riunirsi: a Milano c’è lo Pseudostudio che annovera Francesco Abrignani, Fabiano Ambu, Davide Barzi, Stefania Fiorillo, Gianfranco Florio, Fabio Folla, Sergio Gerasi, Alessandro Mazzetti, Luca Usai.
♦ Ultima goccia ma non per importanza: la rivista Internazionale con i suoi reportage a fumetti ha avvicinato molti a questo mezzo espressivo. Da sempre ospita Gipi, e prossimamente avremo una nuova serie di strisce targate Tuono Pettinato… io sono in trepidante attesa…
Hasta la vista!
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