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Kindle si libera delle biblioteche?

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In Italia, l'attività di prestito eBook in biblioteca sta lentamente prendendo piede, soprattutto ai servizi offerti da Winvaria e da Rete Indaco e Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino. Nonostante per noi si tratti ancora di una novità, negli Stati Uniti questo servizio è ampiamente attivo da tempo, principalmente grazie ad Overdrive. Le biblioteche statunitensi che aderiscono al servizio hanno quindi un'ampia disponibilità di titoli (certamente di molto maggiore rispetto alle biblioteche tradizionali), la maggior parte dei quali, potete immaginare, provengono dagli editori più grandi ed importanti a livello nazionale ed internazionale. E da chi sono distribuiti questi editori, negli Stati Uniti? Esatto, Amazon Kindle.

Ecco il problema: dal mese di Dicembre 2014 le biblioteche americane non hanno più ricevuto alcun nuovo titolo da parte dei grandi editori, in praticolar modo dalla cinquina nota come Big Five (Hachette, HarperCollins, Macmillan, Penguin Random House, Simon and Schuster). Overdrive è in ritardo con la distribuzione alle biblioteche perché, a sua volta, Amazon Kindle è in ritardo con la pubblicazione di eBook pubblicati dai Big Five. Non sono state rilasciate dichiarazioni o spiegazioni ufficiali che spieghino questo ritardo, ma la preoccupazione delle biblioteche rimane: un servizio su cui facevano affidamento da tempo si è ora improvvisamente e silenziosamente ridotto, senza spiegazioni e rendendo disponibili solo i pochi (in proporzione) titoli degli editori indipendenti.

Il forte sospetto, come puntualizza GoodEReader, è che Kindle voglia recidere (o che, zitta zitta, abbia già reciso) il proprio contratto con Overdrive, chiudendo così i ponti con l'unico partner che la legava ai servizi bibliotecari. E la ragione piuttosto ovvia è che il servizio proprietario di prestito eBook Kindle Lending Library, lanciato di recente, non volesse incontrare rivali, e proseguire in un'ascesa incontrastata mangiando tranquillamente l'intero mercato bibliotecario digitale statunitense.

Ovviamente si tratta soltanto di ipotesi, seppure fondate, ma questa vicenda dice molto non solo sulle intenzioni future di Amazon Kindle, ma anche sulle ripercussioni che le grandi fusioni di gruppi editoriali possono avere non solo sul mercato, ma sulle abitudini giornaliere dei lettori.

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