Photo credit: Techandle
La settimana scorsa vi abbiamo raccontato di Flipbook, un eReader fuori dagli schemi partorito dalla mente creativa del designer francese Fabrice Dubuy: un progetto di cui siamo venuti a conoscenza solo in quanto fedeli lettrori di GoodEreader, dal momento che la notizia sembrava essere passata inosservata. Abbiamo allora contattato monsieur Dubuy, nella speranza di scoprire qualche dettaglio in più: quella che ne è uscita è in realtà una chiacchierata a distanza sul futuro degli eReader e sul mercato così come lo conosciamo oggi.
Fabrice — o Fab, come si è fatto calorosamente chiamare dopo solo una mail — non è un novellino nel mondo della lettura digitale: ha studiato lungamente la storia del libro, della lettura e di come questa abbia assunto nuove e inaspettate forme con l'avvento di eReader ed eBook. Da queste riflessioni è nata l'idea un po' ambiziosa di immaginare l'eReader del futuro. Un device che non fosse semplicemente più sottile, più leggero, più definito o più resistente: un eReader che fosse in qualche modo più libro.
Ecco come Fabrice ha descritto la nascita di questo progetto:
After a lot of conversations about it [...] I came up with this certainty that a tablet like the ones we know is not a shape attractive enough, it doesn’t create a reading experience good enough. I deeply feel tablets as a high-tech object, linked to the world of video, motion and multimedia, absolutly not linked to the world of reading into people’s mind. When paper readers talk to me about their books, everything is about the soft touch of paper, the smell, the quality of a leather cover, the gesture of opening the book, turning a page, etc… The vocabulary and topics are all about feelings and sensitivity. The simple gesture of pushing a button to turn on an eReader is already a non-sense to me. Pushing a button brings you back to the world of high-tech objects. [...] I deeply believe these tiny details, when you add them, build up a completly different and more pleasant reading experience. That’s why I am seeking new shapes and new way to interact with an eReader. My goal is to create a better and more sensible reading experience.
Dopo molte chiacchierate al riguardo, sono arrivato alla conclusione che l'eReader a forma di tablet, così come lo conosciamo, non ha una forma abbastanza attraente, non crea un'esperienza di lettura abbastanza coinvolgente. Vedo i tablet come un device tecnologico, collegato al mondo dei video, della multimedialità, niente a che vedere con la lettura. Quando i lettori "cartacei" mi parlano dei loro libri, parlano sempre della morbidezza della carta, del profumo, della qualità della copertina, della gestualità dell'aprire un libro, del girarne le pagine etc… Le parole e gli argomenti riguardano sempre le sensazioni e la sensibilità. Il semplice gesto di schiacciare un bottone per accendere un eReader è già un non senso per me. Schiacciare un bottone è già qualcosa che ti riporta al mondo della tecnologia. Sono profondamente convinto che questi piccoli dettagli, una volta aggiunti, possano costruire un'esperienza di lettura completamente diversa e molto più piacevole. Per questo sto cercando nuove forme e nuovi modi di interagire con un eReader. Il mio obiettivo è quello di creare un'esperienza di lettura sempre migliore e più ragionata.
Purtroppo l'idea è rimasta solo un'idea: il prototipo non è mai diventato reale. Per questo non abbiamo ulteriori dettagli tecnici riguardo al Flipbook. Non possiamo neanche affermare con certezza che un prodotto come questo sarebbe effettivamente realizzabile dal punto di vista tecnico: Fabrice stesso ha sollevato qualche incertezza riguardo alla parte software e all'eventuale necessità di un hardware elaborato (processore molto potente, doppia interfaccia e così via).
Ci ha inoltre rivelato di aver avuto diversi incontri con una casa editrice francese in merito al Flipbook, ma nonostante questo, il progetto non è decollato. La stessa casa editrice ha ammesso tra le righe di aver tentato di costruire un prototipo simile al Flipbook ma che, a causa di diverse difficoltà tecniche, i costi di produzione (e quindi il prezzo finale) sarebbero schizzati alle stelle. La conclusione di Fabrice, e anche la nostra, è che solo i grandi big dell'editoria potrebbero tentare una mossa così azzardata, ma evidentemente non hanno alcun interesse a farlo — almeno per ora. Probabimente i lettori stessi sono soddisfatti dagli eReader presenti sul mercato e Fabrice stesso ammette che, in fondo, «il mio Kobo mi piace ancora parecchio».
La prospettiva di un eReader "di lusso" come sarebbe il Flipbook semplicemente non sembra fruttuosa: non a caso Amazon ha preferito scommettere su tablet o addirittura smartphone, come il Fire (un vero successo peraltro…), piuttosto che investire e innovare i suoi eReader. L'intuizione di Fabrice è che la direzione sembra del mercato sia più verso il basso che verso l'alto: cioè verso prodotti sempre più economici e alla portata di tutti mentre il grosso dei guadagni è dato dagli eBook e più in generale dai contenuti, non dai device.
La carriera di Fabrice ora si indirizzerà verso settori che non hanno molto a che fare con eBook ed eReader, ma tra le varie ipotesi che circolano su quali potrebbero essere le caratteristiche dell'eReader del futuro, la doppia schermata potrebbe pian piano farsi strada. E Fabrice, in questo, si meriterebbe quantomeno di essere annoverato tra i precursori dell'idea (già abbozzata nel 2009 da un altro produttore, sembrano esserne scomparse le tracce. Soltanto qui abbiamo trovato un'immagine che ricorda il Flipbook). Fa sorridere e rincuora vedere che, nel pensare al futuro del libro, qualcuno si sia preoccupato meno della quantità di pixel presenti sullo schermo e più di quello che passa per la testa del lettore:
I believe that many readers are paper lovers and completly alergic to e-reading, trying to get them to it would be a waste of time. My target is simply e-readers who are not fully satisfied with their reading habits on a tablet, and also some e-reading sceptics who would be more receptive to a less technological and more sensitive object. My work is not only about making an eReader with two screens, shaped like a paper book. I do believe in this shape, the gestures and habits linked to it are meaningful for readers. But the devil is in the details, there are many other interactions to enhance in order to get people embrace e-reading.
Penso che molti lettori siano amanti della carta, completamente allergici alla lettura figitale, e cercare di convincerli sarebbe una perdita di tempo. Il mio target sono più semplicemente lettori digitali che non sono completamente soddisfatti con la loro esperienza di lettura o alcuni lettori scettici che sarebbero più recettivi davanti a un oggetto meno tecnologico e più emotivo. Il mio progetto non è soltanto quello di creare un eReader con due schermi, con la stessa forma di un libro cartaceo. Io credo seriamente nella forma: la gestualità e le abitudini ad essa collegate sono significative per i lettori. Ma il diavolo è nelle piccole cose, e ci sono molte altre interazioni da migliorare per fare in modo che le persone abbraccino la lettura digitale.
L'idea di Fabrice potrebbe rimanere solo un'idea, e forse l'eReader "del futuro" prenderà direzioni inaspettate che ancora non siamo riusciti a immaginare, ma lo spirito con cui questo giovane designer ha affrontato il problema potrebbe essere quello giusto: che siano digitali o tradizionali, al centro del problema ha messo i lettori e la loro esperienza di lettura.
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