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L’incendio a una storica biblioteca di Mosca

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(Photo Credit: AP Photo)

Brutte notizie, purtroppo: tra venerdì e sabato un incendio ha coinvolto una delle biblioteche più importanti di Mosca e della Russia. Si tratta di una storica biblioteca dell’Accademia delle Scienze, quella dell’Istituto di Informazione Scientifica sulle Scienze Sociali (conosciuto anche come INION). Nessuna vittima, ma i danni al patrimonio librario e culturale sono notevoli: il 15% delle opere raccolte è irrecuperabile. L’edificio, intanto, resterà chiuso per un tempo indefinito.

«Era un edificio che attirava subito lo sguardo, una astronave di modernità planata nella zona residenziale Sud-Ovest, prestigiosa ma piuttosto anonima. Pietra bianca e vetro, un ponte verso l’entrata gettato sopra una piscina, e un tetto puntellato da decine di oblò di vetro che anche nei giorni invernali inondavano di luce gli open space e le sale con le scale sospese nell’aria», così ricorda Anna Zafesova su La Stampa

La biblioteca era stata fondata nel 1918 e custodisce oltre 14 milioni di libri, la seconda collezione di Mosca dopo la Biblioteca Lenin. Diverse le opere rare: carteggi e documenti della Società delle Nazioni (l’attuale ONU) di epoca precedente alla seconda guerra mondiale, una raccolta di testi sulle lingue slave della Russia. E poi la collezione completa di resoconti parlamentari americani (dal 1789), italiani (dal 1897) e britannici (dal1803). La biblioteca dell'INION, prosegue Anna Zafesova «era, sul modello della Biblioteca del Congresso Usa, un tesoro del ’900: fondata nel 1918 come Biblioteca dell’Accademia Socialista, collezionava un esemplare di ogni rivista, giornale o volantino usciti dalle stampe. Molte collezioni di periodici hanno più di un secolo, ed era il punto di riferimento per i ricercatori che tentavano di violare la cortina di ferro: all’INION si potevano ottenere riviste specializzate in diversi settori un mese dopo che erano state pubblicate in Europa». Inoltre, con 874 partner in 69 Paesi nel Mondo la biblioteca aveva instaurato un fitto programma internazionali di scambio libri. Ogni anno è frequentata da circa 49 mila lettori, mentre al suo interno lavorano 330 impiegati.

L’incendio si è sviluppato al terzo piano dei locali dell’INION, probabilmente a causa di un corto circuito, ma una fonte della polizia ha rivelato al tabloid Lifenews che ci sono le prove di un incendio doloso, nonostante le smentite di Vladimir Fortov, presidente dell’Accademia russa delle Scienze. Motivo? La posizione strategica della biblioteca, in un luogo diventato col tempo uno dei più centrali di Mosca. Vedremo come si evolveranno le indagini. 

Alexander Visly, il direttore della Biblioteca di Stato russa, ha ricordato come la maggior parte dei volumi più rari fossero soprattutto manoscritti di economia, filosofia e testi marxisti-leninisti che l’Unione Sovietica portò in patria dalla Germania, come trofei di guerra dopo il secondo conflitto mondiale. Sebbene diverse opere siano presenti anche in altre biblioteche europee, il danno materiale e morale resta indescrivibile, perché mette fine (speriamo in maniera temporanea) alla spinta culturale di un luogo che, secondo il direttore dell’INION, Yuri Pivovarov «era un trasportatore di studio e ricerca». 

Soltanto una parte dei libri custoditi era stata digitalizzata, ma si prova a guardare con speranza al futuro: una parte delle opere conservate nel deposito potrebbe essere restaurata, fa sapere Vladimir Fortov. Inoltre, gli studiosi hanno chiesto aiuto al presidente Putin per la ricostruzione in tempi brevi della biblioteca e dell’Istituto di ricerca. Speriamo che cominci al più presto.

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