Manca davvero poco. Fuori è ormai buio, risplendono luminarie di ogni forma e colore e i finti babbi natale penzolano dai poggioli. Chi è in giro a cercare gli ultimi regali è avvolto da quell’atmosfera speciale di quando stanno per succedere le cose importanti (anche se magari non è dell’umore giusto per coglierla appieno) e chi è a casa è avvolto invece da quell’odore sublime di arrosto+pan di spagna+crema al cioccolato di quando si stanno cucinando i pranzi importanti. C’è un clima di attesa, speranza e fiducia, e in un certo senso anche la news di oggi è fatta così.
L’antefatto, purtroppo, non è piacevole: forse ricorderete che due anni fa, proprio prima di Natale, su un autobus a Delhi una ragazza di 23 anni fu aggredita e stuprata da sei uomini, quattro dei quali poi condannati alla pena capitale, e morì dopo tredici giorni in ospedale. L’avvenimento destò forti proteste da parte della popolazione indiana e portò alla modifica delle leggi sulla violenza sessuale e a speciali tribunali per il giudizio di questi reati. Ma se cambiare le leggi è relativamente semplice, non lo è altrettanto cambiare la mentalità in un Paese dove per esempio le caste sono ufficialmente abolite dal 1947 ma nella pratica, se suggerisci alla tua guida di presentare sua figlia nubile al baldo autista del pulmino turistico, ricevi uno sguardo inorridito e la risposta: «ma lui è di una casta inferiore!».
A cambiare le cose ci sta provando Priya’s Shakti, un fumetto indiano presentato nei giorni scorsi al Mumbai Comic-Con. Scritto da Ram Devineni, regista e proprietario della società di produzione Rattapallax, il fumetto è destinato a un pubblico di adolescenti per portare un messaggio di solidarietà e uguaglianza tra uomini e donne, contro una cultura della violenza, della misoginia e dell’indifferenza.
La storia è quella di Priya, giovane indiana che fin da bambina subisce violenza da parte di un uomo: il padre le nega infatti la possibilità di realizzare il suo sogno di diventare insegnante e la costringe a occuparsi della casa. Passa il tempo, ma Priya, ormai ragazza, non è meno vulnerabile di fronte alla forza maschile. Prima uno stupro e poi la conseguente cacciata da casa, per evitare che la vergogna contamini la famiglia. E dove finisce la violenza, inizia l’indifferenza e l’accusa: a nulla vale il tentativo di ottenere giustizia attraverso il tribunale degli uomini. Le preghiere della giovane raggiungono allora Parvati, dea consorte di Shiva, che invece di scatenare la sua ira funesta (come fa il marito), vuole credere nella possibilità di recuperare gli uomini e incarica Priya di diffondere un messaggio di uguaglianza e rispetto tra i due sessi, entrambi parti del divino.
Come si può notare, elementi tradizionali della mitologia induista come la richiesta di aiuto alla divinità e la capacità di superare le paure si fondono con il tema della violenza sulle donne, che da mesi in India è diventata una drammatica emergenza (una statistica recente ha mostrato che ogni giorno vengono denunciati 57 stupri). Dopo la morte della ragazza sul bus di Delhi, Ram Devineni si è detto che qualcosa andava fatto, soprattutto per combattere il problema dal punto di vista culturale. A convinzioni come “una brava ragazza non gira di notte da sola” non deve essere più lasciato spazio, tantomeno a quelle secondo cui la violenza sessuale è una vergogna da non confessare o che le donne meritano meno rispetto degli uomini.
Le coloratissime tavole di Dan Goldman accompagnano il lettore fino al lieto fine in cui Priya, ricongiunta alla famiglia, inizia ad avere un grande seguito grazie al messaggio di uguaglianza che diffonde.
Ecco, vi lascio con questo messaggio e la speranza, enorme, in un cambiamento possibile. Buon Natale!
Il fumetto sarà distribuito in tutta l’India gratuitamente, mentre una versione digitale è scaricabile (sempre gratis) qui. Inoltre, grazie all’app per la realtà aumentata Blippar, è possibile accedere a contenuti extra e ascoltare le storie (vere) di alcune donne indiane vittime di stupro.
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