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Leggere ciò che si vuole, quando e come si vuole con My Next Read

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Mentre per noi Francoforte diventa ancora una volta occasione di soffermarsi, allarmanti dati AIE alla mano, sulla parabola discendente delle condizioni dell’editoria in Italia, che si trova a fare i conti anche con la simbolica perdita di prestigio rappresentata dall’abbandono del “piano nobile” e dal trasloco a quello inferiore, l'importante fiera costituisce come ogni anno il contesto ideale per accogliere annunci e iniziative di respiro internazionale legate al futuro del libro.

Una delle protagoniste in questo senso è stata proprio in questi giorni l’EIBF, la federazione dei librai europei e internazionali, che mercoledì 8 ottobre ha celebrato il passaggio del testimone dalla presidenza da John McNamee a quella del triumvirato franco-tedesco-olandese Jean-Luc Treutenaure, Kyra Dreher e Fabian Paagman, rappresentativo dei più forti mercati editoriali europei e in grado di offrire, con la specificità delle differenti esperienze nazionali, una risorsa significativa alla federazione stessa.
I neopresidenti non hanno tardato mostrare il loro impegno sul campo, approfittando della freschissima nomina per lanciare la campagna My Next Read – Read what you want, when you want, in whatever format you want, un progetto elaborato in coerenza ai valori espressi dalla Carta del libro attualmente in lavorazione, con lo scopo di diffonderli e sensibilizzare i lettori di tutto il mondo.
«Il settore del libro è un ecosistema» si legge nel sito: «una catena di interdipendenze i cui membri sono tutti dipendenti l’uno dall’altro, e tutti saranno sempre coinvolti da cambiamenti grandi e radicali». E proprio la coscienza dei cambiamenti in atto deve obbligare tutti gli addetti ai lavori – autori, editori, librai, bibliotecari, distributori, agenti ecc. – a collaborare per farsi garanti di una fruizione totalmente libera e varia dei libri da parte degli utenti.

Perno della campagna sono dunque le politiche e i fondi pubblici, che devono essere stanziati a supporto di biblioteche e librerie, poiché queste, come sostiene Treutenaure, nonstante le nuove conquiste tecnologiche continuano a rappresentare, fisicamente, i luoghi più adatti alla scoperta e alla valorizzazione dei libri. Governi e istituzioni devono quindi preservarne la molteplicità e la diversità, esaltandone il ruolo al fine di allargare e semplificare il più possibile l’accesso ai testi in qualsivoglia formato. 
Corollari di questi principi sono ovviamente l’invito all’equiparazione dell’IVA per edizioni cartacee e digitali e all’abolizione dei formati proprietari per gli e-book reader, in quanto «i monopoli riducono la concorrenza e con essa la possibilità di scelta per i consumatori» (Dreher), che devono invece mobilitarsi attivamente a sostegno di un’offerta culturale diversificata.  

My Next Read si propone dunque, nella fase successiva al lancio, di chiamare non solo i lettori ma l’intera filiera del libro a far sentire la propria voce, insieme a tutti i fruitori europei che vogliono acquistare libri cartacei, audio e digitali facilmente e in piena libertà di scelta. Proprio perché, forse ora più che mai, gli imprescindibili diritti dei lettori vanno salvaguardati. 

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