(photocredit: facebook)
Ci sono i topi da biblioteca. E poi ci sono i topi da biblioteca, sul marciapiede. Pavement bookworm. È così che hanno etichettato Philani Dladla, ventiquattrenne sudafricano che vive in strada e che ha attirato su di sé le attenzioni di tutto il mondo. Non è un normale senzatetto. È un senzatetto che parla di libri, organizza discussioni con i passanti, vende i volumi che ha a disposizione (agli adulti) e li regala ai bambini.
Come fanno notare sull'Huffington Post, se un libro non si giudica dalla copertina lo stesso vale per un tipo come Philani. Con cappellini colorati, camicie appariscenti e collane a penzoloni, di certo non è lo stereotipo dell'intellettuale. Ma non è neanche lo stereotipo del senzatetto, visto che anziché chiedere le elemosina o campare di accattonaggio preferisce vivere grazie ai libri. La sua storia ha ispirato il regista sudafricano Tebogo Malope, che ha realizzato insieme a lui video come questo dopo averlo scoperto un anno fa, a Johannesburg. Da allora Philani è diventato famoso e le visite ai suoi circoli letterari improvvisati sul marciapiede sono aumentate di parecchio.
La lettura, dice il pavement bookworm, lo ha salvato dalla tossicodipendenza. Per questo ora si impegna così tanto a far conoscere il valore dei libri alle altre persone, far sì che i passanti non passino, attirando la loro attenzione e discutendo insieme a loro, vendendo qualche libro. Perché «la lettura è l'unica strada per diventare persone migliori» sostiene Philani. E regalando dei volumi ai bambini vuole incoraggiarli, incuriosirli, mettere loro la pulce nell'orecchio. Si parla tanto di promozione della cultura, di iniziative, di sul territorio. Talvolta basta un senzatetto amante dei libri, altre volte serve uno scrittore famoso che preferisce spendere i propri soldi per finanziare le librerie indipendenti anziché goderseli su una spiaggia bianca. Oppure si riempie un furgone di libri e si fa come Filippo Nicosia, girando la Sicilia e poi l'Italia come "libraio itinerante".
Chi deve decidere, invece, la fa complicata, rilascia e ritira decreti, promette e ripromette, parla e parla e parla. E forse parla tanto perché legge poco, o non ha letto abbastanza, o ha letto male. Perché chi ama davvero i libri sa trovare le parole (e le idee giuste) per comunicare la passione della lettura senza percorsi funambolici. Basta un marciapiede, una persona e qualche libro di cui parlare. Di tutti quelli che passano, prima o poi, qualcuno che si ferma lo trovi. E quel qualcuno che si ferma è la persona giusta.
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