Idealmente, un libro andrebbe giudicato in base al suo contenuto, e non da titolo e/o copertina. Perché conosciamo il brivido della possibilità di rimanese sorpresi dalla più insospettabile delle opere. E questo non vale solo per i libri. Ad esempio, mio padre ha iniziato ad andare al cinema a scatola chiusa, senza più guardare il titolo del film: lui entra, guarda il film e poi il giorno dopo chiede a mamma di cercare su Internet che film era. Sarebbe fantastico poterlo fare anche per i libri, purtroppo però il cervello umano non può evitare di leggere una cosa se se lal vede scritta davanti al naso. E comunque i titoli servono, se non altro per distinguere un tomo dall'altro.
Ed ecco il problema: c'è gente che con i titoli non ce la può assolutamente fare. Che si tratti di autori o di editor dipende, rimane un mistero che non ci teniamo davvero a svelare, fatto sta che certi titoli andrebbero citati sulla pagina Facebook de Il copy di merda. Davvero. Ecco quali sono, secondo noi, i peggiori cinque titoli mai appioppati ad un libro.
PELUCHE - Emilio Fede (Mondadori Best Sellers)
Ammettiamoo che questo titolo l'abbiammo scelto soprattutto per la sua inevitabile associazione con l'autore. Perché vedete il problema con questo titolo qui è che uno si immagina immediatamente Emilio tutto infagottato nel suo bel pigiamone con il suo peluche tra le braccia (se doveste avere problemi a prendere sonno stanotte, scrivetemi in privato: vi do il numero di uno psicologo di quelli bravi). Per carità, il titolo in sé non è necessariamente orrido o ridicolo. Al limite, un po' imbarazzante per un adulto, ma queste sono solo ristrettezze sociali. Quello che rende "Peluche" un gran brutto titolazzo è l'impossibilità di prescinderlo dal suo autore.
È FACILE AFFRONTARE I PROBLEMI DELLA VITA SE SAI COME FARLO – Pino De Sario (Newton Compton Editori)
Qui dentro deve essere racchiusa come minimo pura saggezza divina. Una volta letto questo libro non avremo più difficolta ad affrontare i problemi delle nostre vite. Fin'ora abbiamo vissuto nell'ignoranza, come nel Mito della Caverna di Platone. Ora, grazie a questo libro potremo avere accesso alla verità ultima di tutte le cose terrene (che quindi non è 42), e come tanti piccoli Eva cogliere la saggezza divina di Pino De Sario. Purtroppo, aprendo questo libro faremo senz'altro la fine nei nazisti in Indiana Jones alla ricerca dell'Arca perduta, o come il Dr Faust. Questo libro lo trovate anche sul sito www.graziealcazzo.it assieme ad altri della serie: È facile entrare in casa mia se hai le chiavi e Sono tutti finocchi col culo degli altri.
Cioè, seriamente? Ecco, questo è uno di quei titoli sui quali non siamo disposti a passare sopra. Dentro può esservi ogni sorta di suggerimento intelligente o di discorso davvero utile per perdere peso, ma con un titolo del genere mi spiace, te la sei giocata male Raffaele. Con un titolo simile saresti da radiare dall'albo. Ma stai scherzando? In una società che impone modelli di magrezza estrema pena l'abnegazione sociale, che sta dissanguando portafogli e morali di miliardi di persone ossessionate dal perseguimento di una forma fisica malsana, in cui la magrezza è divetata quasi un valore morale… tu, psicologo in cattedra, scegli questo titolo per un libro su una dieta? Titolo sciagurato.
Modello numero quattro, "Giuditta"! Molte le domande che potrebbero affollare le nostre menti. Secondo voi, si tratta esclusivamente di indicazioni medico-chirurgiche, o magari questo libro contiene anche metodi fai-da-te? E ci sarà un catalogo dei modelli disponibili? Forse tutte queste domande non troveranno mai risposta: purtroppo il libro in questione è introvabile, così come è sparito l'editore che l'aveva pubblicato in Italia. Eppure non si tratta di un fake*: Modella il tuo scroto viene citato anche all'interno del Libro dei Libri – l'elenco completo dei capolavori introvabili, di Luca Giorgi. Peccato.
*e invece sì, purtroppo, è un fake!
- ORSACCHIOTTO CORALLINA MAMMA – Paolo Bucinelli, in arte Solange (A. CAR. Edizioni,
con prefazione di Massimo Boldi)
Signore e signori, abbiamo un vincitore. Siamo sulla scia di Emilio Fede, ma qui abbiamo fatto un salto di qualità mettendo davvero a nudo la natura del peluche oggetto del desiderio. Trascuriamo per un attimo i discorsi che potrebbero suscitare dall'autore, o dall'autore della prefazione, o dalla combo dei due. Di fronte a questo titolo le nostre menti hanno forse un serio bisogno di sostegno per reggere l'abnorme quantitativo di domande che le affollano. Si tratta di 3 parole slegate le une dalle altre? O l'orsacchiotto si chiama "Corallina Mamma", nome e cognome? Oppure mamma è l'appellativo di quest'orsacchiotto di nome Corallina? Dei due, questo titolo è talmente ridicolo da diventare quasi appealing. Andiamo a comprarlo efughiamo ogni dubbio, presto!
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