Photo credit: The Guardian
"Reading in the Mobile Era": è questo il nome del report appena pubblicato dall'Unesco, ad oggi lo studio più ampio mai realizzato sulla lettura da dispositivi 'mobile' nei paesi in via di sviluppo. Una ricerca durata circa due anni e promossa, oltre che dall'Unesco, anche da Nokia e Worldreader, un'organizzazione no-profit il cui significativo slogan è "Books for all". Il risultato sta rimbalzando sui giornali stranieri (un po' meno su quelli nostrani) e viene riassunto più o meno sempre così: nei paesi in via di sviluppoi dispositivi mobili (soprattutto gli smartphone) possono migliorare notevolmente l'alfabetizzazione, oltre a fare un gran bene alla lettura.
Lo studio ha passato al setaccio le abitudini di oltre 4,000 utenti di telefonia mobile in sette stati in via di sviluppo: Ghana, Nigeria, Kenya, Etiopia, India, Zimbabwe e Pakistan. Paesi in cui la percentuale media di analfabeti tra gli adulti è circa del 34% e del 20% tra i bambini: livelli piuttosto alti, soprattutto se paragonati ai nostri. In paesi come questi trovare un libro può essere tuttora difficile, non si può dire lo stesso di un telefono: certo, la funzione per cui i telefoni vengono utilizzati è tuttora perlopiù comunicativa, ma questo studio dimostra che si stanno facendo strada anche come strumento di lettura. Basti pensare che secondo dati raccolti dalle Nazioni Unite, di sette miliardi di persone sul pianeta, più di sei hanno accesso a un telefono: più di quelle che possono disporre di servizi igienici o di uno spazzolino da denti. Per restare alle percentuali, il 62% degli intervistati afferma che legge di più da quando può farlo con il proprio telefono, il 90% che prevede di farlo ancora di più il prossimo anno e 1/3 legge ai propri bambini dal telefono.
Numeri così promettenti fanno parlare addirittura di una 'reading revolution': il reperimento di materiale di lettura era rimasto il più grande ostacolo all'alfabetizzazione, ma se dove c'è un telefono c'è uno strumento per leggere allora la prospettiva cambia radicalmente. Questa è una delle sorprese più forti: si è dato per scontato che l'ostacolo più facilmente percepito alla lettura su smartphone fosse il costo di accesso, mentre invece era la mancanza di contenuti a cui accedere. Una volta forniti questi contenuti (che sono ancora pochi) la questione si semplifica da sè. Inoltre, dallo studio emerge che, sebbene la maggior parte degli utenti siano uomini, le donne leggono 6 volte di più: 270 minuti al mese contro i 33 maschili. Ovviamente, se gliene viene data la possibilità.
Una ricerca così approfondita e variegata offre spunti per molte riflessioni, per le prospettive che apre in ambito soprattutto educativo, e forse ci permette di guardare i nostri smartphone sotto una prospettiva diversa.
L'articolo Unesco: la rivoluzione della lettura passa dagli smartphone sembra essere il primo su Finzioni.