
(Photocredit: Phantom.ie)
Se pensavamo che l'epopea letteraria di Morrissey si fosse finalmente conclusa con l'ultimo e spiacevole episodio della censura nella versione statunitense dei riferimenti alla sua omosessualità ci sbagliavamo.
Le classifiche recenti che registrano un lieve calo nelle vendite di quel caso editoriale che è stato Autobiography possono infatti mettere un punto alla strepitosa parabola delle memorie di un artista dai molteplici talenti – parabola che gli affezionati italiani hanno potuto seguire solo a distanza, dal momento che la comparsa in traduzione nelle nostre librerie è attesa per il prossimo marzo – ma di certo non alla sua giovane e a quanto pare promettente carriera da scrittore.
L'ex frontman degli Smiths ha infatti apertamente rivelato ai suoi fan di essere impegnato nella stesura del suo primo romanzo, avviato proprio sulla scia del successo dell'autobiografia edita da Penguin Classics, per sua stessa ammissione superiore a quello riscosso dagli album registrati nella sua lunga esperienza musicale. Nessuna indiscrezione su contenuti o trama, personaggi o modelli di riferimento: non sono necessari infatti perché l'autore che ha monopolizzato il mercato inglese negli ultimi mesi continui a imporvisi sin dagli albori del nuovo anno, alimentando speranze e curiosità intorno ai prossimi frutti della sua galoppante ispirazione.
Dei limiti dell'autobiografia come genere troppo spesso strumentalizzato per riciclare il potenziale commerciale di artisti popolari e noti si è già detto a sufficienza. Il fatto stesso che Morrissey abbia fatto seguire la sua dichiarazione da un'invettiva contro l'industria musicale odierna monopolio delle major e responsabile di aver annichilito nel pubblico la passione per il pop e per il rock, fa sorgere il dubbio legittimo che l'improvviso interesse per il mondo letterario possa rappresentare una sorta di ripiego strategico (e molto remunerativo) di fronte alle frustrazioni discografiche; il sospetto di una forma di complicità tra un mito generazionale e quel settore dell'editoria che sulla mitomania ha costruito la propria fortuna.
Ma Morrissey non ha rinunciato alla musica e le due facce dell'artista continuano a convivere se questi riesce ancora a dividersi tra la scrivania e lo studio di registrazione in cui proprio in queste settimane sta realizzando il suo nuovo album.
Va senza dubbio riconosciuto il fatto che, avendo abbandonato l'involucro troppo facilmente allettante delle memorie rivelatorie, il nuovo volto del cantante-scrittore questa volta a tu per tu con un esperimento romanzesco nel senso classico del termine incuriosisce molto di più.
Forse perché tutti, ma proprio tutti, sanno quanto bravo sia con le parole:
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