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Libri: qual è (e dov’è) il prezzo giusto?

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Photo credit: Slate.com

Si è conclusa domenica la XII edizione di Più libri Più Liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria che si svolge ogni anno al Palazzo dei Congressi dell'EUR a Roma al fine di garantire ai piccoli e medi editori la visibilità che meritano. 
Ottimi risultati anche per questa edizione, che si è chiusa con oltre 54 mila presenze, ma quello che ci interessa oggi è approfondire un argomento che ci sta molto a cuore in quanto lettori e che noi stessi abbiamo trattato più volte quest’anno, quello del prezzo dei libri. Se ci seguite vi ricorderete che su queste pagine si era scatenata un’accesa discussione su quale fosse il prezzo "giusto" di un libro, rilanciando una domanda che imperversava tra gli operatori del settore in seguito all’iniziativa dei libri a 0,99 cent di Newton Compton che aveva scatenato forti polemiche tra chi sosteneva che si trattasse di un valido tentativo di avvicinare alla lettura i restii lettori italiani e chi accusava la casa editrice di "svalutare" la produzione letteraria.

Un tema caldo che non è sfuggito agi organizzatori di "Più libri Più Liberi" i quali hanno dedicato un incontro all’argomento venerdì 6 dicembre, in occasione del quale sono stati presentati i risultati di due ricerche a cura di Simon-Kucher & Partners e di Informazioni Editoriali, rese note nell'ambito del convegno a cura dell'Associazione Italiana Editori (AIE) dal titolo "Il pricing è giusto?", che hanno indagato rispettivamente il mondo dei prezzi del libro digitale e cartaceo.

Partendo dal presupposto che indicare un prezzo "giusto" sarebbe forse impossibile, nonché semplicistico, ci sono alcune considerazioni che si possono fare. La prima, forse lapalissiana, è che il prezzo del libro varia in relazione al canale di vendita e al supporto.

Partiamo dunque dalla variabile numero uno, ovvero il canale di vendita. Si è cercato infatti di rispondere, dati alla mano, al cruccio che assilla quotidianamente ogni lettore, soprattutto se affetto da sindrome di accumulo: dove mi conviene fare i miei acquisti? On line, nelle grandi catene o nelle librerie indipendenti? La risposta esatta è la numero due: a sorpresa infatti è risultato che il prezzo di vendita è più alto nei canali on line rispetto alle librerie fisiche (e che tra queste i prezzi migliori li hanno le catene rispetto alle indipendenti). Le catene negli ultimi anni hanno infatti tenuto un prezzo medio di copertina più basso e sono le stesse ad aver registrato un decremento maggiore nel prezzo medio di vendita (-3,2% tra 2010 e 2013). Attenzione, si sta parlando di prezzo medio alla vendita; una possibile motivazione  di questa differenza è che ormai certi prodotti più alti, di ricerca, trovano spazio solo online, ragione per cui questi canali negli ultimi tre anni hanno visto i loro clienti disposti a scegliere libri con un prezzo medio di copertina che cresce del 6,6%. Allo stesso modo, le librerie indipendenti – complice la crisi – hanno dovuto alleggerire il loro magazzino e nel farlo hanno dovuto privilegiare i titoli a più alto prezzo e a minor indice di rotazione. 

I prezzi di copertina variano anche alla produzione, con differenze tra grandi e piccoli editori: per entrambi si registra un decremento dal 2010 al 2012, con un calo molto più significativo per i piccoli (-10%) rispetto ai grandi  (-1%). In generale, il prezzo medio di copertina alla produzione dei libri pubblicati dalle case editrici italiane era nel 2010 di 21,81 euro mentre tre anni dopo lo troviamo sceso a 20,09 euro (-7,9%). Un contenimento che ritroviamo anche nelle politiche di prezzo degli e-book, che nello stesso arco di tempo sono passati da un prezzo medio di 9,44 euro a 8,73 euro.

E parlando di digitale, arriviamo al secondo dilemma del lettore forte, di quello che è affezionato al profumo della carta e si chiede se il risparmio che il digitale gli offre sia sufficiente a spingerlo a rinunciare all’amato papiro: quanto dovrebbe costare un e-book rispetto a un libro cartaceo? Circa tra il 30 e il 36 % in meno, a quanto emerge dall’indagine di Simon-Kucher & Partners condotta su lettori di e-book in Italia, Germania, USA e UK (anche se ben il 70% di chi ha risposto all’indagine ha dichiarato di essere disposto a pagare di più per un e-book se questo offre contenuti e features interessanti). 

Un dato emerge con evidenza: in un momento di forte crisi dell’editoria, con numeri in continuo calo, gli operatori del settore stanno puntando su un contenimento dei prezzi come campagna di supporto alla lettura, nell’attesa che arrivino altri e diversi provvedimenti. Il 23 ottobre scorso il ministro Bray ha costituito un tavolo di lavoro interistituzionale per la realizzazione del Piano nazionale di promozione della lettura; lo seguiremo con interesse e vi faremo sapere quali iniziative verranno prese (e anche se non ne verranno prese affatto). 

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