
Caro Francesco,
come cominciare questa lettera? Io e il Sesta ce lo siamo chiesti tante volte e alla fine abbiamo optato per la sincerità, sapendo che tu lo avresti apprezzato. Diciamo dunque fin da subito che non ce lo aspettavamo, che questa cosa dell’avvicendamento sulla panchina papale ci ha davvero colti di sorpresa. Pensa che ci eravamo addirittura risentiti che Benedetto non ci avesse mandato nemmeno due righe di ringraziamento per il libro che gli abbiamo regalato il Santo Natale scorso… ma poi abbiamo capito che non era un bel periodo per lui e che aveva altro a cui pensare.
Dopo aver digerito la cosa ci siamo detti che non regalarti niente non stava bene, sembrerebbe che qui a Finzioni facciamo delle differenze e non è così. Ma che libro scegliere? L’anno scorso avevamo optato per Gli stumenti del comunicare di Marshall McLuhan, ma tu sembri non aver nessun bisogno di dritte su come comunicare, ti muovi niente male. E poi sei uno vecchio stile, che quando deve dire una cosa alza la cornetta.
Dunque che fare? Stavamo per rinunciare e limitarci a una sobria telefonata di auguri quando ci è venuta l’illuminazione: il Vangelo. E tu penserai, che idea del c***o regalare un Vangelo al Papa. Ma non si tratta di un Vangelo qualunque, ma di uno fresco fresco di stampa che è uscito proprio in questi giorni da Fazi: Il Vangelo secondo Lebowski. Lebowski non è tra i quattro evangelisti riconosciuti, e non c’entra niente nemmeno con quelli apocrifi, quindi non ti spaventare se questo nome non ti dice nulla. La datazione è decisamente più recente e risale al 2005, anno in cui Oliver Benjamin, giornalista americano che vive tra Los Angeles e la Thailandia, fondò la Chiesa del Drugo, che conta oggi più di 160.000 preti dudeisti sparsi nel mondo. La genesi di questo libro è molto bella: dopo anni passati in giro per il mondo alla ricerca di se stesso, Benjamin entrò nel bar di una piccola località thailandese dove stavano trasmettendo il film cult dei fratelli Coen, Il grande Lebowski. La visione del film fu una rivelazione: «Era come se il film offrisse la chiave per affrontare con leggerezza tutti gli stress e le difficoltà della vita moderna». Quella chiave Benjamin ha deciso di renderla accessibile a tutti e questo Vangelo non è altro che una guida che ti insegna a vivere come il Drugo.
E cosa significa vivere come il Drugo non c’è nessuno in Italia che te lo possa spiegare meglio del Sesta.
Caro Francesco, il Drugo è una figura profondamente cristologica. Uomini come lui non sono eroi, ma uomini di tutti i giorni, come il nostro Gesù che è morto da uomo, e come lui anche il Drugo sa aspettare. Gesù ha imparato con Ponzio PIlato che non sempre le autorità sono dalla nostra parte e anche il Drugo lo sa bene, chiedigli dello sceriffo di Malibù (un vero reazionario, Francesco) oppure della polizia stradale di Pasadena…
Il Drugo è qui, per noi peccatori e anche noi, nel nostro piccolo, possiamo essere più simili a lui: dobbiamo imparare a prenderla come viene, riconoscendo che certe volte siamo noi che mangiamo l'orso e altre volte è l'orso che mangia noi. Ma questa è solo la mia opinione, e basta. (quanto sarebbe bello se anche te, Francesco, finissi le tue prediche dicendo "questa è solo la mia opinione, e basta"?)
Francesco, Felice Natale e un sincero augurio per il 2014: risveglia il Drugo che è in te.
Eutsey Dwayne e Benjamin Oliver, Il vangelo secondo Lebowski, Fazi Editore, 2013
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